254 ~ Qual tenero arboscello
1
Qual tenero arboscello, che in sterile terreno In pochi dì vien meno, finchè intristo muor; Tal la mia fede, o Dio, pel mal che la divora io sento d’ora in ora languire il mio cuor.
2
Oh, se il mio spirto ardesse, Signor, di santo zelo! Ma quando verso il cielo lo sguardo voglio alzar. Libera a te non sale, o Padre, la parola, libero a te non vola lo stanco supplicar.
3
Eppur vorrei, tu il vedi, in te, in te sperare, eppur vorrei amare, del tuo sublime amor. Sveglia l’antica fede, nell’alma mia smarrita, speme, allegrezza, vita infondi in me, Signor.